Venezia. Premio Arte Laguna, ecco i vincitori

Originally posted on 22 Marzo 2016 @ 8:06

Sono stati nominati i sei vincitori del Premio Arte Laguna che ha visto la partecipazione di 35 Paesi, 120 opere finaliste, in sei categorie in concorso: pittura, scultura e installazione, arte fotografica, video arte e performance, arte virtuale, arte ambientale.

I 120 artisti finalisti selezionati dalla giuria internazionale parteciperanno all’importante mostra collettiva che si terrà all’Arsenale di Venezia dal 19 Marzo al 3 Aprile 2016. I prestigiosi spazi dell’Arsenale esporranno 30 opere di pittura, 30 sculture e installazioni, 30 opere di arte fotografica, 10 video, 10 progetti di arte ambientale, 5 performance

La giuria internazionale era composta da Igor Zanti, curatore e direttore dello IED di Venezia e formata, dagli sponsor e i partner del concorso, da illustri componenti tra i quali Miguel Amado, Anna Bernardini, Barbara Boninsegna, Denis Curti, Enrico Fontanari, Suad Garayeva, Vasili Tsereteli, Sabrina Van der Ley, Simone Verde e Bettina von Dziembowski. Il premi era di circa 7 mila euro a sezione.

arte 2Tra i vincitori di questa decima edizione, nessun italiano. La serata si è svolta alle Nappe dell’Arsenale di Venezia. Ecco i nomi dei vincitori:

Per la sezione pittura il premio è andato a Alexander Dashevskiy, nato nel 1980 a San Pietroburgo, con Electrosila, “Un’opera piena di energia e di dinamismo che trasforma la vibrazione dei colori in luce e ombre”; per la fotografia si è aggiudicato il premio Thomas Friedrich Schäfer, classe 1983, con Experiential Space #2, “per aver saputo restituire un’atmosfera psicologica di forte impatto emotivo con una situazione ispirata ai diversi linguaggi del cinema e del teatro, impiegando sapientemente le tecniche dell’immagine digitale e del fotoritocco”.

Scultura a Farid Rasulov nato in Azerbaijan nel 1985, con Europallet, “lavoro rappresentativo del rapporto tra arte popolare dell’Azerbaijan e le nuove tendenze dell’arte contemporanea”.

Land Art a Elise Eeraerts, belga, nata nel 1986 con Mäntsälä, “Per la sua capacità di interpretare il significato puro e originale della land art esprimendo un rapporto diretto non solo con il paesaggio, ma anche con la terra e la natura che si esplica anche nel processo di realizzazione dell’opera stessa”.

Ian Wolter, inglese, classe 1966, ha vinto il primo premio per la sezione Performance con The Holy See Gets It, “per essere riuscito ad analizzare e trattare un attuale tema sociale in modo originale e brillante con un lavoro di ricerca completo in ogni aspetto: la musica, il testo, l’utilizzo critico di un elemento sacro”. Infine per l’Arte Virtuale si è aggiudicato il premio Nicolas Maigret con The Pirate Cinema, “per l’uso innovativo della tecnologia che rivela i più comuni atteggiamenti delle persone nel consumo e nella diffusione dei media digitali delineando un ritratto sociale dell’utilizzo di internet”.

Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione


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