L’isola della Certosa. Green e 2.0

Originally posted on 13 Agosto 2016 @ 15:14

L’Isola veneziana della Certosa si prepara a diventare un laboratorio per le energie smart.

Ora, grazie all’intervento di Terna Plus, si innalzeranno gli obiettivi del progetto di rigenerazione urbana e l’Isola, con il suo notevole patrimonio storico e paesaggistico, diventerà un modello di “Smart Energy Island” sostenibile e all’avanguardia a livello internazionale.

Certosa 04Il progetto ha una durata triennale, e si inserisce all’interno di un programma più ampio che ha come obiettivo il recupero – dal punto di vista sociale, ambientale ed economico – dei 24 ettari di territorio dell’isola della Certosa, circa 22 ettari nella laguna centrale di Venezia.

Veicoli elettrici e stazioni per la ricarica, sistemi Ict per l’illuminazione pubblica e connettività a banda larga, interventi di efficienza energetica, impianti fotovoltaici, mini-eolici e batterie per l’accumulo dell’elettricità: soluzioni innovative che saranno sperimentate grazie all’accordo firmato tra Vento di Venezia, società che persegue la riqualificazione dell’isola della Certosa, in partenariato con il Comune di Venezia , e Terna Plus, la società del gruppo Terna che sviluppa e gestisce le “Attività Non Regolate”.

Qui in passato venne eretto il monastero sede dei canonici Agostiniani, poi – nel Quattrocento – l’Isola ospitò i Padri Certosini. L’area divenne anche luogo di sepoltura di alcune famiglia patrizie veneziane; con la soppressione degli ordini religiosi – si legge sul sito del Comune – fu destinata da Napoleone a uso militare e spogliata delle sue opere d’arte. L’esercito italiano la utilizzò come stabilimento per la lavorazione degli esplosivi e come poligono fino alla fine degli anni ’60. Seguì un lungo degrado, al quale dal 1985 si oppone un comitato organizzatore di numerose iniziative.

Certosa 02Con la diffusione delle energie pulite e la loro integrazione in rete, lo sviluppo della mobilità elettrica e una più intelligente gestione dei consumi, l’isola della Certosa – che attualmente è collegata elettricamente alla rete in terraferma – si orienta alla gestione energetica localizzata e, al contempo, alla riduzione delle emissioni inquinanti, grazie a un minor impiego di fonti di produzione tradizionale, con evidenti ricadute positive per il territorio e per le attività che qui verranno sviluppate.

Per contenere gli impatti dell’intervento di riqualificazione ambientale, tutte le soluzioni individuate saranno studiate per coniugare le esigenze del servizio elettrico con quelle paesaggistiche, con strutture che occupino la minor porzione possibile di territorio, minimizzando l’interferenza con le zone di pregio naturalistico, storico e archeologico presenti.

Il progetto per rendere Certosa un’isola a vocazione rinnovabile, smart, sostenibile, più autosufficiente dal punto di vista energetico e a basse emissioni, fa parte della più ampia strategia di Terna per l’ammodernamento delle reti elettriche delle isole minori, che si estende anche ad altri territori italiani: iniziative simili sono, infatti, già state avviate per le isole del Giglio e Giannutri, in Toscana, e Pantelleria, in Sicilia.

Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione


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