Venezia omaggia il vetro viennese

Originally posted on 17 Febbraio 2016 @ 6:58

Con oltre 300 opere, in gran parte provenienti dal MAK di Vienna, LE STANZE DEL VETRO dedica l’esposizione primaverile alla genesi della moderna arte vetraria in Austria tra la fine dell’Impero Austro-Ungarico e la Prima Repubblica.

In mostra i vetri dei protagonisti del Modernismo Viennese, come: Josef Hoffmann, Koloman Moser, Joseph Maria Olbrich, Leopold Bauer, Otto Prutscher, Oskar Strnad, Oswald Haerdtl e Adolf Loos

Viennese 4Con oltre 300 opere provenienti dalla collezione del MAK – Austrian Museum of Applied Arts / Contemporary Art di Vienna e da collezioni private, Il vetro degli architetti. Vienna 1900-1937, a cura di Rainald Franz, aprirà al pubblico sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia dal 18 aprile al 31 luglio 2016. La mostra metterà a fuoco per la prima volta la genesi della moderna arte vetraria in Austria tra il 1900 e il 1937, un periodo molto fervido, compreso tra gli ultimi decenni dell’Impero Austro-Ungarico e la Prima Repubblica. Dopo Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger, questa è la seconda esposizione dedicata agli sviluppi internazionali del vetro nel XX secolo, organizzata da LE STANZE DEL VETRO, progetto culturale pluriennale promosso da Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung per lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria del XX e XXI secolo.

A cavallo del 1900, un gruppo di giovani architetti e designer, allievi delle accademie e delle scuole di architettura, sviluppò uno speciale interesse per la lavorazione del vetro. Protagonisti del Modernismo Viennese, come Josef Hoffmann (1870-1956), Koloman Moser (1868-1918), Joseph Maria Olbrich (1867-1908), Leopold Bauer (1872-1938), Otto Prutscher (1880-1949), Oskar Strnad (1879-1935), Oswald Haerdtl (1899-1959) e Adolf Loos (1870-1933), oggi famosi in tutto il mondo, aprirono la strada ai primi pioneristici sviluppi nella moderna produzione vetraria, lavorando vicino alle fornaci con l’obiettivo di comprenderne a fondo il materiale.

La collaborazione tra architetti e designer e l’integrazione di queste innovazioni nella produzione, grazie alla collaborazione con i vetrai viennesi e intermediari come J. & L. Lobmeyr e E. & L. Bakalowits, o in contatto diretto con Istituti specializzati, come quello di Steinschönau, crearono lo stile del Vetro Viennese. Questo stile venne presentato con successo all’interno di nuovi progetti come la “Wiener Werkstätte”, innovativa comunità di produzione legata al mondo del design che sviluppò ulteriormente gli esiti di Secessione viennese, Arts and Crafts, Liberty, Art Nouveau, Jugendstil verso un nuovo classicismo, o il “Werkbund”, movimento nato con l’obiettivo di “nobilitare” il lavoro dei produttori e di incoraggiare la collaborazione tra arte, artigianato e industria.

Il vetro degli architetti. Vienna 1900-1937, attraverso l’accostamento di oggetti di vetro, e dei loro progetti con fotografie che ne documentano la produzione, il design e le mostre che vennero fatte, farà MAK Sammlungsobjektrivivere le impressioni sbalorditive che questi oggetti così radicalmente moderni, crearono nel pubblico. Testi e critiche del tempo supporteranno il ruolo decisivo che ebbe per i Modernisti Austriaci la scelta del vetro come materiale particolarmente adatto a soddisfare la ricerca di nuove forme, superfici ed espressioni. La mostra guarderà inoltre anche all’impatto che il Vetro Austriaco ebbe nel design del vetro Veneziano e Italiano.

Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito www.lestanzedelvetro.org e sulla pagina Facebook de LE STANZE DEL VETRO.

Ricordiamo inoltre che la mostra Fulvio Bianconi alla Venini, attualmente in corso, resterà aperta fino al 10 gennaio 2016 (LE STANZE DEL VETRO chiuderà solo il 25 dicembre 2015; il 1 gennaio 2016 aprirà con orario ridotto dalle 15.00 alle 19.00). Contestualmente, e fino al 30 novembre 2016, senza interruzioni, rimarrà aperto al pubblico anche il padiglione temporaneo progettato dall’artista giapponese Hiroshi Sugimoto. Glass Tea House Mondrian, la prima opera architettonica di Sugimoto a Venezia.

Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione


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