Si restaura il ponte dell’Accademia

Originally posted on 10 Aprile 2016 @ 7:02

Il Comune ha approvato il progetto definitivo per il restauro del Ponte dell’Accademia, reso necessario dall’accentuato degrado delle strutture lignee del manufatto.

Una storia travagliata quella del terzo ponte sul Canal Grande che dopo anni di progetti , discussioni, e realizzazioni infelici e poi provvisorie dal 1933 (costruito in solo 37 giorni) resiste ed è diventato il ponte più meridionale di Venezia.

Ora è arrivato il momento del suo restauro: l’intervento, per un importo complessivo di 1 milione e 700mila euro, sarà realizzato grazie alla donazione di Luxottica Group al Comune di Venezia.

“Finalmente – plaudono in Comune – siamo riusciti a portare a termine le complesse procedure per avviare i lavori di completo restauro del Ponte dell’Accademia, sia nelle parti lignee che metalliche. Un intervento che segue quello destinato a riportare il Ponte di Rialto a condizioni di restauro e staticità di ottimo livello e sicurezza.

Accademia 5In questo momento sono due i ponti di grande importanza storica e simbolica per la nostra città oggetto di importantissimi restauri.

Strategici per i flussi pedonali veneziani da sempre. Grazie ad una pratica, divenuta caratteristica virtuosa, tra due istituzioni pubbliche, in un rapporto costante di collaborazione con la locale Soprintendenza, i tecnici dell’Amministrazione sono riusciti ad ottenere il decreto di riconoscimento del Ponte dell’Accademia quale bene ‘di interesse culturale particolarmente importante’.

Questa collaborazione ha consentito anche di sperimentare una nuova resina che consente di proteggere dall’usura il legno nelle parti in cui è a contatto con la struttura metallica, garantendone la maggiore durata nel tempo e una più efficace staticità.

Edificato nel 1932 e ristrutturato nel 1948, il ponte dell’Accademia è l’unico ponte in legno ad attraversare il Canal Grande con la sua grande arcata di 48 metri. Con ben 8 milioni di passaggi all’anno è uno dei più utilizzati dai veneziani e conduce ad un altro simbolo dell’arte e della cultura veneziana: le Gallerie dell’Accademia.

Presumibilmente entro il mese di giugno l’Amministrazione comunale procederà all’approvazione del progetto esecutivo e poi alla gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori, che inizieranno tra la fine del 2016 e i primi mesi del 2017 e si concluderanno presumibilmente entro l’autunno del 2017.

LA STORIA:

Ponte dell'Accademia

Nei diciotto anni dell’ultima dominazione austriaca (1848-1866) fu compiuta la più importante innovazione urbanistica di Venezia. Il Ponte di Rialto era stato per trecento anni l’unico punto di attraversamento pedonale sul Canal Grande: proprio in quegli anni si sentì l’esigenza di due ulteriori attraversamenti, uno in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria, l’altro verso sud, all’estremità opposta del canale.

Nel 1838 l’architetto Giuseppe Salvadori avanzò varie proposte, una delle quali prevedeva un tunnel sotto il canale, al fine di non creare problemi al passaggio delle imbarcazioni alberate.

Dopo un’interruzione dovuta ai moti insurrezionali del 1848 contro il governo austriaco, nel 1852 l’ingegnere inglese Alfred Neville, che aveva già diretto la costruzione di 37 ponti sospesi in ferro in Europa, propose un ponte di una sola travata orizzontale di 50 m di luce.

Questo ponte, chiamato Ponte della Carità, venne subito realizzato e aperto al pubblico, a pedaggio, il 20 novembre 1854.

Il nome derivava dal vicino complesso della Carità che comprende Convento, Chiesa di Santa Maria della Carità e Scuola Grande della Carità.

Questi edifici, sconsacrati e in disuso, sono diventati poi sede dell’Accademia di belle arti di Venezia e attualmente ospitano le Gallerie dell’Accademia.

Accademia 1Lo stesso Neville realizzò un’analoga struttura davanti alla stazione ferroviaria. Queste strutture non furono ben accette dai veneziani, perché lo stile marcatamente “industriale” strideva nel contesto dell’architettura cittadina; la loro altezza di soli 4 metri creava inoltre difficoltà al passaggio delle imbarcazioni. In ogni caso, il traffico pedonale si inserì stabilmente sul loro solco.

Il ponte iniziò dopo alcuni anni a presentare problemi statici, per la debolezza di alcuni punti della struttura, e nel periodo fascista presentava ormai preoccupanti segni di deperimento e corrosione. Nell’attesa della costruzione di un nuovo ponte in pietra, per il quale era stato indetto un concorso, vinto dal progetto degli architetti Torres e Briazza, venne costruito in soli 37 giorni un ponte provvisorio in legno progettato da Eugenio Miozzi (1889-1979), che venne aperto al pubblico il 15 febbraio 1933 e che, vista la sua solidità, non è stato più sostituito. All’epoca dell’inaugurazione, era il più grande ponte ad arco in legno di tutta Europa.

Il legno del ponte ha avuto bisogno tuttavia di una manutenzione continua e costosa, e nel 1986 è stata necessaria la totale sostituzione degli elementi in legno, con l’inserimento di archi metallici in grado di reggere meglio la struttura.

 

 


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