Marcinelle: targa d’oro a don Bordignon

Originally posted on 9 Agosto 2017 @ 7:02

Marcinelle: targa d’oro a Don Bordignon, il missionario veneto che si battè contro la demolizione della miniera – assessore veneto, “il dovere di ricordare per sempre”.

Il ricordo di Marcinelle

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Marcinelle Live in Venice Liveinvenice.it“Ho consegnato, insieme al sindaco di Lusiana e all’associazione dei Vicentini nel mondo, la targa d’oro a don Giovanni Bordignon, 74 anni, il missionario scalabriniano veneto che si è battuto, durante il suo servizio in Belgio, insieme ai minatori perché la miniera di Marcinelle fosse salvata dalla demolizione. E rimanga come monumento alla memoria del sacrificio immane dei nostri emigranti.

Conservare i segni della memoria e onorare quanti ne sono testimoni, credo sia un atto doveroso di rispetto e di omaggio verso le vittime di quella tragedia. Ma un dovere anche verso le sofferenze patite dai milioni di veneti che hanno lasciato la loro terra in cerca di lavoro e di futuro. Pagando spesso un caro prezzo”.

Così l’assessore regionale al sociale e i flussi migratori si unisce al ricordo per i 262 minatori, di cui la metà italiani e tra questi 5 veneti, periti nell’incendio della miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio.

“Quel sito ora è patrimonio dell’Umanità, per decisione dell’Unesco – aggiunge l’assessore –. Perchè sia emblema delle tante, troppe tragedia dell’emigrazione e del lavoro, che purtroppo continuano a segnare la storia presente.

Il ricordo delle vittime di ieri e di oggi sia un monito universale. A difesa del valore della vita umana e del lavoro in ogni luogo e in ogni condizione. Contrastando miseria e sfruttamento”.

Il disastro di Marcinelle

Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell’8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio.

Si trattò d’un incendio, causato dalla combustione d’olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica.

L’incendio, sviluppatosi inizialmente nel condotto d’entrata d’aria principale, riempì di fumo tutto l’impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, in gran parte emigranti italiani.

L’incidente è il terzo per numero di vittime tra gli italiani all’estero dopo i disastri di Monongah e di Dawson.

Il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell’UNESCO.

 

Pubblicato il: 9 agosto 2017

 

 

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