Il primo ponte “sollevabile” di Venezia

Originally posted on 21 Febbraio 2016 @ 7:03

Accordo Enel – Comune di Venezia: il ponte delle Vacche diventa “sollevabile”. L’intera struttura potrà essere sollevata di 130 cm per permettere il transito di mezzi e apparecchiature eccezionali.


ll Ponte delle Vacche, a San Giobbe, si appresta a diventare un nuovo ponte “sollevabile” di Venezia.

È questo il risultato dell’accordo tra il Comune di Venezia ed Enel Distribuzione Triveneto, che prevede la possibilità di sollevare il ponte, in presenza di specifiche esigenze legate al servizio di distribuzione dell’energia elettrica nel capoluogo.

Dal Comune fanno sapere sull’importanza del ponte delle Vacche, destinato a congiungere il polo di Cà Foscari dedicato alla Facoltà di Economia con l’area della stazione ferroviaria.

Ponte vacche 2L’intervento sarà realizzato in modo da consentire il sollevamento, di quasi un metro e mezzo, dell’intera struttura con mezzi idraulici rimovibili. ll progetto definitivo del ponte è stato approvato alla fine del 2015 ed i lavori prenderanno avvio durante l’estate: sarà realizzato in materiale metallico, avrà una lunghezza di circa 30 metri e una contenuta pendenza delle rampe (al 5%) che lo renderanno completamente accessibile.

Grazie a questo accordo, raggiunto con la collaborazione della Prefettura di Venezia in relazione alle esigenze di protezione civile del territorio, si potrà garantire la piena operatività, con trasporto di mezzi e apparecchiature imponenti, della cabina primaria Enel di San Giobbe, uno degli snodi strategici della rete di distribuzione dell’energia elettrica della Città di Venezia.

Il ponte originario, realizzato a fine ‘800, prese il nome dalla sua funzione specifica: collegava infatti la stazione ferroviaria al macello allora presente a San Giobbe.

“La Cabina Primaria di San Giobbe rappresenta un punto nevralgico – ha sottolineato Luciano Cardin, responsabile Esercizio Rete di Enel Distribuzione Triveneto – perché è collegato alla rete di alta tensione da cui riceve l’energia elettrica che viene poi smistata sul territorio attraverso numerose linee di media e bassa tensione in tutta la città.

Dovevamo dunque assicurare una piena accessibilità all’impianto anche in condizioni di emergenza o di interventi straordinari di apparecchiature di dimensioni e peso notevoli, anche di svariate tonnellate.

Nel Comune di Venezia abbiamo trovato un interlocutore attento e consapevole – ha aggiunto Cardin – con il quale abbiamo individuato una soluzione ingegnosa quanto semplice che non altera il progetto originario nel pieno rispetto dei vincoli specifici della città.”


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