La cripta di San Zaccaria dove nacque il termine “Broglio elettorale”

Originally posted on 12 Agosto 2016 @ 7:02

Il convento di San Zaccaria era l’istituto religioso femminile più importante di Venezia ed era strettamente legato al doge e alla nobiltà della città.

La chiesa esisteva fin dal IX secolo ma nel 1458 si decise di realizzarne una nuova affiancandola alla precedente. I lavori furono iniziati da Antonio Gambello che realizzò l’abside poligonale a cappelle radiali che costituisce un unicum a Venezia.

Zaccaria 04Alla morte del Gambello, Mauro Codussi eresse la facciata attuale che si impone scenograficamente su tutto il campo.

DA SAPERE: Secondo un’antica tradizione il primo corno ducale, il copricapo del doge, venne donato nell‘864 dalla badessa del convento. Per questo motivo ogni anno il doge si recava in processione in chiesa portando il corno.

San Zaccaria è un misto di stili gotico e rinascimentale, una delle 10 più belle chiese di Venezia, con una ricca ed interessante storia alle spalle.

La chiesa di San Zaccaria è una sorta di Pantheon veneziano, perché qui vi hanno trovato sepoltura ben 8 Dogi della Serenissima. Qualcuno la cita anche come la chiesa degli Omicidi, perché al suo interno furono assassinati almeno due dogi.

La chiesa sorge dove si trovava un monastero di suore di clausura, dalla reputazione non proprio impeccabile; anzi. Secondo i pettegolezzi dell’epoca, queste signorine, destinate al convento dai nobili familiari per non disperdere il patrimonio con le doti matrimoniali, pare abbiano trasformato il loro parlatoio in un elegante salotto meta di concerti e spettacoli vari. Inutile dire che il parlatoio era meta di tutti i giovanotti veneziani.

Ma la storia più curiosa, è quella della donazione fatta dalle monache alla città di Venezia, cui cedettero parte del loro orto, il Brolo in veneziano (poi Broglio), per allargare la piazza antistante la chiesa. Più tardi la piazzetta, diventata del Broglio, divenne meta dei nobili squattrinati che qui venivano a vendere i propri voti per l’elezione del Maggior Consiglio. Insomma, si trattava di un vero e proprio Broglio elettorale.

Nell’anno 1105 un terribile incendio lo distrusse, insieme alla chiesa, e si racconta che morirono asfissiate più di cento monache, che si erano rifugiate nel sotterraneo ancor oggi esistente sotto l’altare maggiore.

Trovò ospitalità in questo monastero Papa Benedetto III nell’anno 855 mentre era in fuga dalla violenza scatenata dall’antipapa Anastasio. Per gratitudine alle Benedettine di San Zaccaria, il Pontefice donò molte reliquie, che divennero il vanto del monastero.

In effetti, se osservata bene la fotografia della cripta, potete notare i riflessi dell’acqua. Aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, la domenica solo dalle 16 alle 18. Nel sestriere del Castello, dove con una bella passeggiata potete visitare anche l’Arsenale Antico, il Museo Storico navale e il Chiostro di Sant’Apollonia.


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